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domenica 13 giugno 2010

arte e morte prima e meglio di Damien Hirst

Nella Cipta della Chiesa dell'Immacolata nel Convento dei frati cappuccini, nella celeberrima via Veneto di Roma, furono sepolti i frati cappuccini fino al 1870. Periodicamente le salme (pare vi siano i resti di oltre tremila persone) venivano riesumate e raccolte in un ossario finchè, in un delirio tardobarocco, qualcuno pensò di usare i poveri resti ossei come elementi decorativi.
Nella metà del 1700 avviene questa incredibile trasformazione della cripta in luogo ove morte e arte trovano un affascinante e macabro punto di contatto che anticipa di molto - e supera di gran lunga - l'opera di Damien Hirst, che nel confronto diventa una banalità pop.
Teschi, femori, tibie nelle mani di una fantasia scatenata tratteggiano scene di morte e di resurrezione; cornici di ossa, decori di mandibole, clessidre alata con scapole; scheletri di cappuccini in piedi, o sdraiati, grandi baldacchini di bacini. Non manca un rosone: quello centrale nella volta è formato da sette scapole con pendagli di vertebre.

opera di Damien HirstIl museo contiene anche diversi scheletri di frati cappuccini e di benefattori dell'Ordine, qui  a partire dal XVII secolo e fino al 1870 circa.

Cimitero dei Cappuccini
Via Vittorio Veneto 27, Roma - Telefono: 064871185
Orari
aperto tutti i giorni 9.00-12.00 e 15.00-18.00
Prezzi
ingresso a offerta

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