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venerdì 9 luglio 2010

CONCILIO VATICANO II: L'ECO CONTINUA NELL'EDITORIA E NEL CYBERSPAZIO

9 luglio 2010 - di Alfonso Cacciatore - Roma, Basilica di San Paolo fuori le mura, 25 gennaio 1959. Giovanni XXIII «tremando un poco di commozione, ma insieme con umile risolutezza di proposito» pronuncia la doppia proposta di celebrazione di un Sinodo per la Chiesa di Roma e del Concilio Ecumenico per la Chiesa universale. L'annuncio è scioccante quanto la determinazione del Papa, la quale conosce immediatamente ostacoli e lentezze, ma queste non lo scoraggiano né lo flettono alla desistenza. L'11 ottobre 1962 con la indimenticabile allocuzione «Gaudet Mater Ecclesia» il proposito giovanneo si traduce in un avvenimento la cui portata storica è quello dell'evento.

L'attesa celebrazione d'apertura risulterà così suggestionante da suscitare nelle genti di Roma un moto di gratitudine che si traduce in un pellegrinaggio aux flambleau a S. Pietro ovvero al suo successore. Papa Giovanni si schernisce, si vuole sottrarre all'onere della pronunzia di altre parole -in Basilica, la mattina, in un solennissimo latino, ne ha pronunziate tante e sostanziose-, ma poi dal suo cuore di anziano Pontefice fluisce, in un italiano comprensibile a tutti, il «Discorso alla luna» che, con piacevole sorpresa ancora oggi, dopo quarantasette anni, è molto cliccato su YouTube. Finalmente il Concilio è avviato. Il 3 giugno del 1963 Angelo Giuseppe Roncalli viene a mancare, ma ormai il solco è tracciato; toccherà a Papa Montini guidare la complessa macchina conciliare e portare a termine i suoi lavori. L'8 dicembre 1965, Paolo VI lo dichiara concluso.
Ora, che il Concilio, al di là dell'attuale querelle circa la sua ermeneutica, abbia segnato uno storico spartiacque mi pare indiscutibile, non a caso si fa riferimento storicamente e teologicamente ad un'epoca «pre» e ad una «post» conciliare. I guadagni del XXI Concilio Ecumenico sono sotto gli occhi di tutti: 4 Costituzioni; 9 Decreti; 3 Dichiarazioni.
Non si dimentichi però che se la «lettera» del Concilio è imprescindibile parimenti lo è lo «spirito», l'una senza l'altro si presterebbero a letali derive. E c'è un'altra deriva che va scongiurata, quella dell'oblio. Il Concilio Vaticano II, del quale nella Chiesa siamo figli, non va dimenticato. Né possiamo dimenticare la vita e l'opera di quanti vi presero parte o vi lavorarono a vario titolo. Uno di questi, Edward Schillebeechx (1914-2009) che affermava di essere teologo «felice», non nascondeva negli ultimi anni della sua vita un velo di tristezza per «certe cose che avvengono nella Chiesa [...] vedo che l'anima, lo spirito del Vaticano II si sta affievolendo. Per non parlare poi di tutto il nostro lavoro di riflessione teologica ... Che cosa è rimasto? È davvero un peccato».
Tuttavia, ci sono dei segnali incoraggianti che voglio porre in evidenza: due si collocano nel cyberspazio, l'altro è una iniziativa editoriale di Jesus, benemerito mensile della grande famiglia paolina di don Alberione.
Per i naviganti: www.vivailconcilio.it è un sito internet che annovera quali promotori tre autorevoli testimoni: i cardinali Carlo Maria Martini e Roberto Tucci, il vescovo Luigi Bettazzi, sei teologi dell'ATI di tutto rispetto: Giacomo Cannobbio, Piero Coda, Severino Dianich, Massimo Nardello, Gilles Routhier e Marco Vergottini. Il sito offre fonti, interventi magisteriali, saggi teologici, segnalazioni di iniziative varie: testi, video, convegni ... una galleria fotografica e delle divertenti spigolature; insomma è da visitare, per conoscere e non obliare.
Nel salutare con vivo favore questa iniziativa, Giordano Frosini scrive a proposito del Concilio e del dibattito in corso : «Forse non è in questione tanto l'avversità, quanto piuttosto il non aver capito fino in fondo la lettera e, soprattutto il non essere riusciti a impadronirsi dello spirito. Perché il Concilio ha insegnato anche un metodo e il primo modo per tradirlo è esattamente quello di dimenticare il processo che l'ha reso possibile. Il metodo, la metodologia, del coraggio, dell'ascolto, dell'attenzione ai segni dei tempi, della sinodalità, della compartecipazione, della corresponsabilità». Il teologo conclude il suo intervento con un'osservazione a proposito dell'invocazione urgente di una rilettura del Concilio: «Dire "rilettura" non è forse un complimento che ci stiamo facendo per troppa generosità? Quanti hanno letto il Concilio nella sua interezza, specialmente nelle sue parti più importanti? Si allude certamente ai fedeli, ma purtroppo l'elenco non può escludere nemmeno i ministri ordinati, quelli che avevano il dovere di guidare nella lettura e nella prassi la comunità loro affidata ».
Altro sito che consiglio agli internauti è www.statusecclesiae.net il quale con la sua attività vuole scongiurare nella Chiesa italiana la tentazione di una possibile, ma quanto mai catastrofica, «rottamazione del Concilio Vaticano II» e pertanto si propone di promuovere un confronto «sine ira» incoraggiando e promuovendo un «coordinamento di gruppi di studio che [...] affrontino con rigore teologico e storico i grandi nodi che oggi vengono in discussione [...] per rilegittimare il dialogo e anche le divergenze fra le componenti ecclesiali». Di tutto rispetto, anche in questo caso, la Redazione che è composta da Maria Cristina Bartolomei, Alessandro Cortesi, Luciano Guerzoni, Alberto Melloni, Giovanni Nicolini, Alessandro Parola, Maria Chiara Rioli, Ugo Giovanni Rosenberg, Giuseppe Ruggieri, Silvia Scatena, Aldo Maria Valli.
Concludo, per chi preferisce la carta stampata o unisce questa alla navigazione, segnalando che in occasione del 50° anno dell'indizione del Concilio, Jesus, mensile paolino, ha lanciato la collana «Per leggere il Vaticano II », si tratta di nove agili volumi, il nono è in distribuzione con la rivista dei questo mese (nessun patema per chi ne fosse interessato, li si può richiedere o alle librerie San Paolo oppure direttamente allo 02.48027575 o VPC@STPAULS.IT). In essi trovate proposti i testi integrali dei maggiori documenti del Concilio, introdotti dalla storia del dibattito conciliare, la storia della recezione e dei cammei su alcuni teologi conciliari. La cura della collana è affidata al teologo Marco Ronconi.
A tutti, al fine di non mettere la lampada sotto il moggio, auguro una buona navigazione e una felice lettura. 

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