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lunedì 13 settembre 2010

RAMON GAYA: ALL'ISTITUTO CERVANTES DI ROMA UNA MOSTRA ANTOLOGICA DI TUTTA L' OPERA

Una mostra antologica di tutta l'opera di Ramón Gaya, comprese le sue opere romane, sarà inaugurata venerdì 17 settembre a Roma nella Sala Mostre dell'Instituto Cervantes

(piazza Navona 91) alle 19. L'esposizione, compreso il relativo catalogo, commemorano il centenario della nascita dello scrittore e pittore di Murcia il prossimo 10 ottobre, data di chiusura della mostra. Colui che fu l'ultimo anello della Generación del 27, nato a Murcia nel 1910, morì il 15 ottobre 2005 a 95 anni. Il discorso espositivo della mostra percorre la vita e l'opera di Gaya attraverso cinque tappe: Anni di formazione (1910-1931); Missioni pedadogiche e Guerra Civile (1931-1939); Esilio in Messico (1939-1952); Ritorno in Europa (1952-1971) e Ritorno in Spagna (1971-2005).


La rassegna si compone di 29 quadri del pittore, una serie di fotografie che mostrano i suoi diversi viaggi e momenti vissuti e dieci vetrine dove saranno esposti documenti, manoscritti, disegni e lettere o cartoline scambiate con il poeta Tomás Segovia, Juan Guerrero o il pittore Luis Garay. La mostra non è una cronologia nè una biografia, bensì una vita: la vita di Ramón Gaya, dedicata alla creazione.

La mostra rispecchia un'opera concepita in un tempo, per qualunque tempo, che ha dovuto appoggiarsi al tempo per diventare vita, in "Vita e Creazione", appunto come il titolo dell'esposizione. Amico di Juan Ramón Jime'nez e degli autori della Generacion del 27, Gaya fece parte dell'Alleanza di intelettuali antifascisti e fu fondatore della rivista "Hora de España".

Dopo la morte della moglie negli ultimi giorni della guerra attraversò i Pirenei e in seguito partì per l'esilio in Messico fino al 1952, dove frequentò il gruppo di Octavio Paz e del poeta Tomás Segovia. D'allora in poi visitò Parigi, Venezia, Firenze e Roma, dove si stabilì a partire dal 1956. A Roma viveva anche la sua grande amica María Zambrano, e grazie a lei conobb Elena Croce, Tommaso Carini, e insieme frequentarono Italo Calvino, Nicola Chiaromonte e Pietro Citati.

Nei suoi quadri compaiono i grandi temi della pittura: "Battesimo", "Sepoltura di Cristo", "Noli me tangere", "Giuditta ed Oloferne", ecc. Il suo libro "Il Sentimento della pittura" venne pubblicato a Roma nel 1960 dalla casa editrice De Luca. A partire della seconda meta' degli anni 60 viaggio' frequentemente in Spagna: Barcellona, Madrid, Murcia, Andalusia, Valencia, dove incontro' vecchi amici: Bergamín, Leopoldo Panero, Juan Gil-Albert, Juan Bonafè.

Nel 1969 venne pubblicato il suo libro fondamentale: "Velázquez, pájaro solitario" (Velázquez, uccello solitario). Nel 1980 venne pubblicato il volume "Omaggio a Ramón Gaya" al quale collaborano, tra altri: Josè Bergamín, María Zambrano, Tomás Segovia, Enrique de Rivas, Giorgio Agamben, Nigel Dennis e i suoi compaesani Soren Peñalver, Pedro García Montalvo, Jose' Rubio Fresneda, e Eloy Sánchez Rosillo, anche coordinatore del volume. Alla inaugurazione di "Vita e creazione" saranno presenti il sindaco di Murcia e il presidente della Fondazione Caja Murcia, enti promotori della mostra insieme al Museo Ramón Gaya.

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