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venerdì 24 giugno 2011

MARINA TAGLIAFERRI E GIULIA POGGI SI RIPRENDONO "UN POSTO AL SOLE". L'INTERVISTA DI FATTITALIANI: "LA RECITAZIONE NASCE IN TEATRO"

2.526.000 telespettatori con 10.35% di share e picchi di 3.390.205 telespettatori con 13.29% di share: sono i numeri che ha registrato la popolare soap di Raitre Un posto al sole prodotta da Rai Fiction, FreemantleMedia Italia e Direzione di Produzione tv Rai Centro di Produzione di Napoli nella puntata del 14 giugno in occasione del ritorno dell'amatissimo personaggio Giulia Poggi, interpretata da una veterana del cast, Marina Tagliaferri. "Dopo due anni sono tornata per più motivi, afferma l'attrice a Fattitaliani: intanto spero per la mancanza del personaggio e poi perché c'è un ritorno alle vecchie colonne della serie, cui il pubblico si era molto affezionato".

Quando non le rinnovarono il contratto aveva dichiarato che non se l'aspettava: e il rientro se lo aspettava?
Forse più dell'uscita: era infatti abbastanza strano che il personaggio fosse andato via così... c'era la voglia di farlo tornare, altrimenti l'avrebbero direttamente fatto morire.
In questi anni che cosa hanno fatto Giulia Poggi e Marina Tagliaferri?
Giulia Poggi è stata in Albania, e dopo a Bruxelles per la Fondazione Zanetti. Marina Tagliaferri è stata a Roma: mi sono rimpadronita della mia vita. L'anno scorso è improvvisamente mancata mia madre e io ho avuto l'opportunità di starle vicina. Ho ripreso il doppiaggio e ho girato una super fiction di quattro puntate di un'ora e mezzo ciascuna che dovrebbe andare in onda la prossima stagione sulla Rai.
Di che si tratta?
S'intitola Zodiaco, il libro perduto: una sorta di giallo esoterico e c'è di mezzo Nostradamus pur essendo ambientato ai nostri giorni. L'abbiamo girato anche nella magica Praga, sotto la neve: si ricollega in qualche modo al periodo in cui lo studio dell'astronomia venne vietato perché considerato stregoneria.
Web e soap vanno a braccetto: molti giovani hanno commentato con dispiacere il fatto che Giulia Poggi fosse andata via. Se l'aspettava?
A differenza di altre fiction o personaggi che i giovani possono amare o no, la differenza sostanziale è che noi questi giovani ce li siamo cresciuti. Ci sono giovani che seguono Un posto al sole da quand'erano piccoli e quindi il rapporto instaurato è ben diverso: è chiaro che con diciotto protagonisti ci sono quelli che piacciono meno e quelli che sono amati di più, è normale. Per quel che mi riguarda, posso dire che la storia d'amore fra Giulia e il padre naturale del figlio adottivo non è piaciuta, pur essendo intrigante e originale: i commenti non sono stati positivi forse perché si aspettavano una tipologia diversa. Adesso Giulia è tornata dichiarando che quella storia è ormai finita, che ha avuto altre storie a Bruxelles, ma ne parla con molto distacco ed è libera e sola.
Su quale punto Giulia e Marina s'incontrano?
Dopo anni di "convivenza" forse bisognerebbe chiedere a Giulia Poggi come si trova con Marina Tagliaferri; ogni attore ha plasmato il personaggio con la propria personalità: a forza di recitare lo stesso ruolo per anni anche gli autori intuiscono la posizione che si prende e l'avallano, la coltivano, insistendo sul lato che funziona di più.
Le dispiace quando il pubblico incontrandola la chiama Giulia?
Accade continuamente. All'inizio di Un posto al sole la sigla prevedeva che sotto la nostra faccia apparissero soltanto i nomi dei personaggi e non quelli degli attori: faceva proprio parte del format, era un'indicazione molto precisa perché in questo prodotto devono vincere i personaggi e gli attori devono essere a loro servizio. In seguito hanno inserito il nome e il cognome dell'attore. Il pubblico mi chiama Giulia con grande affetto, ma devo ammettere che mi procura un effetto piacevole quando mi chiamano con il mio nome.
Quando aveva lasciato la soap i colleghi erano stati sinceramente solidali con lei?
C'erano problemi legati ad equilibri produttivi ed economici, quindi si poteva fare poco. Certo, i colleghi psicologicamente erano dispiaciuti e al mio rientro erano molto contenti, ma in quell'occasione potevano solo darmi un sostegno psicologico.
Se a qualcuno venisse in mente di fare sparire di nuovo Giulia Poggi dalla serie, questa volta difenderebbe il suo personaggio con i denti?
Non siamo in grado di difendere niente. Siamo professonisti al servizio di una grande produzione molto seguita e importante. Ognuno difende il personaggio e il lavoro, ma non si può far più di tanto. Indubbiamente lavoriamo con la consapevolezza che si potrebbe continuare oppure no, ma finché siamo sotto contratto... diciamo che è una situazione anomala. Quindici anni sono tanti e allo stesso tempo sono pochi per giudicare storicamente qualcosa: Un posto al sole è una delle cose più grosse mai realizzate dalla Rai, a parte il telegiornale non esiste un altro programma così longevo e duraturo, resiste da quindici anni ed è un fiore all'occhiello della Rai.Un posto al sole viene seguito anche da persone sole, malate, o che si trovano in carcere. Una volta sono stata chiamata a parlare con una ragazza ricoverata, felicissima di potermi stringere la mano: questo per dire che quando un attore ha un senso, riesce a riscattare la sua scelta e dimostrare che fa cultura, perché cultura significa comunicare in maniera profonda e interiore.
E il teatro?
Dei quarant'anni passati a fare questo mestiere ne ho trascorsi la metà a teatro: ho cominciato da giovanissima e ho potuto lavorare con i più grandi, stando in tournèe per la maggior parte dell'anno. Bisogna parlare del teatro anche se attualmente io faccio televisione: bisogna aiutare il teatro, perché è lì che è nata la recitazione e va assolutamente sostenuto. Hanno pensato di chiudere il Valle: ma stiamo scherzando? Bisogna riportare gli impresari a credere e a produrre nel teatro e nelle compagnie, perché il Teatro Stabile non può coprire l'intero territorio. La guerra fra tv e teatro non ha senso: in tv per la fiction c'è poco spazio, per il resto si tratta di trasmissioni dal livello culturale molto basso. Giovanni Zambito.
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