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lunedì 29 agosto 2011

SIMONETTA AGNELLO HORNBY TORNA ALLE ORIGINI DI SICULIANA: "NON POTREI VIVERE SENZA LA LETTURA". L'INTERVISTA

by Fattitaliani
"Le origini sono dentro di me, ma non mi aspettavo mai che Siculiana mi avrebbe dato l'onore di sentirmi cittadina, come lo furono mio padre e mio nonno". Inizia così la chiacchierata con la pluripremiata scrittrice Simonetta Agnello Hornby. L'occasione è data dalla prima edizione del concorso letterario "Torre dell'Orologio", bandito e organizzato dalla neo-amministrazione di Siculiana, provincia di Agrigento. Vi concorrono ventisette titoli per undici case editrici siciliane: Sellerio, Dario Flaccovio, Novantacento, Prova d'autore, La Zisa, Kimerik, Navarra, Carlo Saladino, Edizioni del Mirto, Medinova, Nuova Ipsa.

I libri saranno giudicati da un apposito comitato di lettura che selezionerà la cinquina dei finalisti che saranno annunciati il 2 ottobre mentre nella prima settimana di novembre sarà proclamato il vincitore. Madrina e presidente di giuria è appunto Simonetta Agnello Hornby, autrice di "La mennulara", "La zia marchesa", "Boccamurata", "Vento scomposto", romanzi di grande successo.
"Ho accettato di presiedere il concorso per dovere - dichiara - è un dovere aiutare la letteratura e chi lavora in questo campo, e questo è un concorso pulito".
Alla proposta della cittadinanza onoraria di Siculiana che cosa ha provato?
"Io sono originaria di Siculiana e per me è un onore: ho sempre vissuto sapendo di essere una Agnello di Siculiana. Sono nata a Palermo e vivo a Londra, ma ho sempre avuto fortissima questa identità siculianese: io mi commuovo raramente, questa volta mi sono commossa: mi sono sempre sentita un po' tagliata dalla provincia di Agrigento perché sono nata e ho studiato a Palermo. Io sono palermitana, ma mi sento anche agrigentina, molto canicattinese perché le mie due nonne erano di Canicattì, ma soprattutto mi sento una Agnello di Siculiana: per me quindi si tratta di un ritorno alle origini inaspettato".
Qualche ricordo della sua famiglia a Siculiana che le torna spesso in mente?
A Siculiana in estate trascorrevo tre settimane d'estate nel piccolo appartamento dei miei nonni sito al terzo piano del palazzo di famiglia dove venivano anche tutti i miei prozii che si visitavano fra loro. La mia nonna mi permetteva di scendere ai piani sottostanti senza di lei e sentivo tutti i pettegolezzi delle zie. Mi affascinava questo mondo dei grandi, di gente che ricama, lavora, parla e spesso sparla.
E qualche figura che ricorda tuttora con piacere?
C'era un portiere che faceva pure lo "scarparo", un uomo gobbo e intelligente che mi piaceva osservare. Ricordo l'odore intenso e forte della colla: poi ho scoperto che è anche una droga, ma non penso che il povero portiere-scarparo ne fosse consapevole.
Che cosa significa per lei leggere?
Io non potrei vivere senza la lettura: senza musica, sì, seppur con difficoltà, ma non potrei privarmi del leggere. Perdere la vista, quindi, è il mio incubo peggiore.
Il suo prossimo romanzo è ambientato di nuovo in Sicilia: di che parla?

Il romanzo "La monaca" (uscirà per la Feltrinelli) va dal 1830 al 1848: è un personaggio che non ha mai perso la fede anche se alla fine è infelice perché non voleva essere monaca e spero di averlo scritto con rispetto e che piaccia ai lettori. Giovanni Zambito.

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