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sabato 28 settembre 2013

Fiction, l'attrice Marina Pennafina a Fattitaliani: vibrare con l'anima dei personaggi ripaga di ogni sacrificio... L'intervista

Questa settimana l’appuntamento con la fiction di Raiuno Un caso di coscienza 5 raddoppia: domenica 29 e lunedì 30 settembre andranno in onda due puntate inedite. Nella prima si parla della morte improvvisa del fotografo Saverio De Santis, marito del Pm Giulia Longo e l’avvocato Tasca vuole capire se sia stato assassinato oppure no. Fra le guest-star dell'episodio ci sarà anche Marina Pennafina: Fattitaliani l'ha intervistata.
Marina, che ruolo interpreterai?
“Interpreto Marina Silvestri, un’assistente sociale che si trova alle prese con un’adozione poco chiara. Lei è la classica assistente sociale pulita, integerrima. Con l’aiuto dall’avv. Tasca, interpretato da Sebastiano Somma, verrà a scoprire che l’adozione è stata effettuata con una procedura non regolare e quindi dolore da parte sua e dei genitori che loro malgrado si trovano invischiati in questa situazione.
Si parla molto della qualità cinematografica di parecchie fiction che quasi compensa la mancanza di idee e di coraggio per il cinema italiano: tu che ne pensi?
“Molti cineasti indipendenti che non sono appoggiati né da politici, né da produttori hanno molta voglia di narrare, raccontare nuove storie. Noto un certo fermento, come quello di creare nuovi spazi, proiettare film in digitale che non trovano spazio nelle distribuzioni tradizionali, nei circuiti delle sale classiche. Oggi ci sono tanti registi talentuosi che si danno da fare, che creano. Si tentano nuovi generi, ma c'è poco ascolto da parte dei produttori italiani... ma la vera domanda è c'è fra i produttori qualcuno che faccia ancora questo mestiere per amore del cinema?
Puoi commentare il premio ricevuto di recente al Festival Troisi? 
“Sono stata molto contenta ed onorata di ricevere questo Premio al Troisi Festival. Massimo Troisi è stato un grande attore, un grande interprete, un grande cineasta. Ho visto tutti i suoi film e ne sono innamorata, è un autore, un artista a 360 gradi che ha saputo raccontare con poesia ed ironia le storie dei personaggi che interpretava, donando loro una profondità rara da trovare in altri interpreti e registi. Un vero poeta dell’anima”.
In cantiere ci sono parecchie cose per te: ce ne anticipi qualcuna? 
Al momento sto girando un Film TV per Rai1 "Le due Leggi" per la regia di Luciano Manuzzi dove interpreto Carmela compagna ed amica di cella di Elena Sofia Ricci. Poi il 9 ottobre partirò per Alessandria d'Egitto in veste di giurata per il 29° Alexandria Film Festival, unico rappresentante per l'Italia in giuria.
Hai sempre voluto fare l'attrice? 
La mia passione per questo lavoro è iniziata con il Teatro e abbastanza casualmente, direi, mi iscrissi ad una scuola di Teatro, la Leonardo Bragaglia, più per curiosità e per vincere la mia timidezza. Poco dopo invece l'amore per il lavoro dell'attore prevalse su tutto e divenne il mio principale scopo di vita. Dopo i primi due anni alla Leonardo Bragaglia mi trasferii a Roma e cominciai a fare degli stage di perfezionamento con Giuliette Mayniel e Christine Cibils del Living Theater, dove ho imparato a lavorare molto sull'improvvisazione e sulla voce; non contenta approfondii anche il discorso del movimento corporeo con Lindsay Kemp e Pina Bausch… devo dire che lo studio per un attore non finisce mai.
Negli anni la motivazione per cui fai questo mestiere è andata cambiando? 
No, non è mai cambiata, è un mestiere che con il tempo ti arricchisce sempre più, ti dà l'opportunita di scoprire e vivere emozioni e sentimenti che non sempre fanno parte della propria vita, del proprio cammino. Non interpretare ma riuscire a far emergere la vera anima del personaggio e vibrare con essa è un'esperienza meravigliosa che paga da ogni sacrificio.
C'è stato un periodo in cui l'entusiasmo di recitare è diminuito? 
Rinunciare proprio no! ma momenti di sconforto ce ne sono stati, come penso nella vita di ognuno di noi. L'importante secondo me è affrontarli e superarli con la giusta luce. Giovanni Zambito.

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