Il Presidente del Gay Village in una conversazione a 360° sulla sua vita, professione e le battaglie ideologiche.
di Emanuela Del Zompo
Accompagnata sul palco da Selvaggia Lucarelli e dal rappresentante del Lunar, associazione non governativa ed ente autonomo che combatte ogni forma di discriminazione non solo quella omofoba, Vladimir Luxuria ha esordito dinanzi al suo pubblico ribadendo i punti fondamentali del suo impegno civile a favore della stessa associazione che lotta contro le discriminazioni più comuni come quelle legate alla razza, all'etnia, alla disabilità.
Un particolare messaggio è andato al tema del femminicidio e alla lotta contro la violenza sulle donne.
di Emanuela Del Zompo
Accompagnata sul palco da Selvaggia Lucarelli e dal rappresentante del Lunar, associazione non governativa ed ente autonomo che combatte ogni forma di discriminazione non solo quella omofoba, Vladimir Luxuria ha esordito dinanzi al suo pubblico ribadendo i punti fondamentali del suo impegno civile a favore della stessa associazione che lotta contro le discriminazioni più comuni come quelle legate alla razza, all'etnia, alla disabilità.
Un particolare messaggio è andato al tema del femminicidio e alla lotta contro la violenza sulle donne.
Come agisce l'associazione nella sua battaglia contro le discriminazioni? E la politica come reagisce dinanzi al suo operato?
V.L.
Innanzitutto opera un gran lavoro di prevenzione: la politica purtroppo
fa fatica a farsi strada in questa direzione e quindi non possiamo
contare sul suo appoggio. Ma la cosa più importante che va detto che la
stessa Lunar raggruppa 400 associazioni che combattono insieme alla
medesima, nella stessa direzione.
Tutto questo perché le persone non
vanno lasciate sole, perché altrimenti si sentono condannate e perdono
il senso della cittadinanza.
Quali sono i vostri obiettivi?
V.L.
Ci sono tanti progetti, sicuramenti degli interventi nelle scuole e
seminari per i giornalisti che devono essere informati per a loro volta
informare l'opinione pubblica e cosa importante corsi di formazione in
polizia per aiutare a combattere le azioni che scaturiscono in
crimini.
L'Italia Migliore, il tuo nuovo libro edito da Bompiani, di cosa parla?
V.L. E' un romanzo che fa molto discutere, ma questo non è una novità: sono stata spesso al centro di polemiche. Comunque è un libro dove è presente il dolore, l'irrisolto. Ognuno di noi ha nella vita qualcosa di irrisolto! E'
la storia di 2 sorelle con vite opposte. Una ha vita semplice, di
provincia e cura la madre malata di Alzheimer (altro tema che affronto
con questo libro), l'altra insegue e raggiunge il successo con ogni
mezzo anche illecito ma questo non le porterà la felicità.
C'è qualcosa in sospeso nella tua vita?
V.L.
Ripeto, tutti hanno qualcosa da risolvere nella propria vita e se anche
porto una maschera e recito la parte della persona forte e risolta, lo
faccio per combattere tutti i giorni le mie battaglie per i miei diritti e
per la mia condizione umana. Mi consola il fatto di avere molte
amiche etero che piangono sulla mia spalla per i propri problemi: questo è
molto democratico per me!
Al momento sei single?
V.L. Sono
"Zingle", vuol dire tra la zitella e la single ... aspetto ancora il
principe azzurro e nel frattempo mi consolo con il cavallo bianco!
Perché come hai detto prima indossi una maschera?
V.L.
Ho ancora ferite aperte dovute alle cattiverie subite e all'ignoranza
della gente. Ricordo in particolare a scuola un episodio che si
riferisce al periodo della scuola elementare periodo in cui ho
cominciato a rendermi conto della mia diversità. Ne parlai con un amico
(da ingenua confidavo tutti i miei pensieri) il quale a sua volta riferì
alla maestra. La stessa dinanzi a tutta la classe mi chiese se era
vero che mi piacevano i maschietti ed io risposi di sì. La reazione
della maestra fu oltre al rimprovero, una bacchettata sulle mani
dicendo che queste cose non si facevano e tantomeno dicevano. Bè questo
per me fu un trauma psicologico perché l'istituzione scuola aveva
fallito nell'obiettivo educativo.
Ci descriva i personaggi del suo libro. Qualcuno si è sentito tirato in causa?
V.L.
Bè il personaggio della sorella che cerca il successo con ogni mezzo a
sua disposizione è sicuramente una persona che crede di risolvere i
propri problemi con il successo. Però devo dire che questo personaggio
non è riconducibile ad una sola persona. Il successo o "ti pacifica o ti
abbrutisce."
Ed il successo che effetto ha avuto su di lei?
V.L. Io
ho avuto una popolarità graduale. Ma ero già famosa a Foggia nella mia
città. Quindi quando sono arrivata al successo in maniera graduale non
mi ha portato a montarmi la testa, ho saputo gestire la cosa.
Che vuol dire eri famosa a Foggia?
V.L.
Che quando uscivo di casa portavo con me gli abiti di mia sorella e mi
cambiavo nelle cabine telefoniche per vedere poi l'effetto che facevo
sul pubblico cittadino. E le reazioni dei miei concittadini e dei
passanti che mi osservavano erano diverse ma coincidevano con frasi come
.. Lu recchiò di Foggia.. all'epoca al mio passaggio si è girata anche
la statua di Garibaldi a cavallo.
Come ti vestivi?
V.L. Bè mi
piaceva diversificarmi e trasformarmi.. passavo dal punk al dark e la
sperimentazione era elemento fondamentale della mia ricerca. Poi sono
arrivata a Roma al talk show di Costanzo, ho fatto L'isola dei famosi,
ho guidato il gay pride e sono arrivata alla politica... però ho
imparato una cosa del successo. E' più importante quando qualcuno ti è
riconoscente per qualcosa che hai fatto o trasmesso che l'essere
riconosciuta perché sei un personaggio noto e famoso!
A chi è dedicato il libro?
V.L.
Ad un ragazzo Fernando morto a causa di un tumore al pancreas. Ho
pianto molto per lui! Quando sono arrivata a Roma... e non ero nessuno e
non sapevo dove andare .. lui mi ha dato un posto per dormire e da
mangiare. Per tornare al personaggio del mio libro, alla sorella che
ha avuto il successo, volevo sottolineare un passaggio fondamentale
della storia. Quando la madre si ammala gravemente, lei ha una crisi
perché vuole rivederla, vuole riallacciare il suo rapporto con la
famiglia d'origine, purtroppo la stessa madre a causa della malattia non
la riconosce... questo sta a sottolineare il fatto che il successo non
garantisce la felicità perché nella storia tutti la riconoscono grazie
al successo tranne la madre, l'unico affetto della vita che conti non
riesce a ricordarla. Tutto ciò rappresenta il rapporto perduto con il
genitore.
Quando trovi il tempo per scrivere?
V.L. Quando viaggio, in treno soprattutto scrivo poi raccolgo tutto sul computer.
Cosa pensi del caso Barilla e sul suo concetto di "omofobia"?
V.L. Questo episodio
segna che qualcosa sta cambiando, che presto anche la pubblicità non
sarà solo etereo e che si apriranno le porte al mondo gay.
Ti piacerebbe fare la testimonial per la pubblicità?
V.L. Sì, mi piacerebbe fare quella del dado Knorr in veste della casalinga che prepara il pranzo (sorride).
Che mi dici della sensibilità dei gay, è vero che lo sono più degli etero? E i migliori amici delle donne?
V.L.
E' un luogo comune. Siamo uguali agli altri: come c'è l'etero sensibile e
stronzo così esistono gay più sensibili e quelli più stronzi. Così vale
per l'amicizia.
Il deputato più sexy?
V.L. Di Battista del movimento 5 stelle, con me sarebbero 6.
A chi faresti dirigere il gay village?
V.L. Alla Santanchè.
Che messaggio porta il tuo libro?
V.L. Di solito non do messaggi, non mi piace essere un piccione viaggiatore, però credo di aver sottolineato la condizione umana, che il successo non dà la felicità.
Perché questo titolo L'Italia Migliore?
V.L Perché è un docu-reality sugli eroi del nostro tempo, un codice sulle persone di cui siamo circondati.
Un'ultima domanda.. hai avuto mai avances per fare carriera?
V.L. No , mai avuto molestie... magari ad avercele (scherza)!
V.L. Alla Santanchè.
Che messaggio porta il tuo libro?
V.L. Di solito non do messaggi, non mi piace essere un piccione viaggiatore, però credo di aver sottolineato la condizione umana, che il successo non dà la felicità.
Perché questo titolo L'Italia Migliore?
V.L Perché è un docu-reality sugli eroi del nostro tempo, un codice sulle persone di cui siamo circondati.
Un'ultima domanda.. hai avuto mai avances per fare carriera?
V.L. No , mai avuto molestie... magari ad avercele (scherza)!
Nessun commento:
Posta un commento