Ha
esordito alla master-class dicendo che gli spunti per scegliere gli episodi
della fortunata serie X-Files proiettati al Roma Fiction Festival 2013
sono stati ricevuti dai fans su Twitter.
Che rapporto ha con la sua storia e con i suoi personaggi?
Sono ossessionato dai miei personaggi ed hanno avuto un ruolo
importante nella mia vita e quando è arrivato il successo mi sono reso
conto che impatto hanno generato su di me e nella mia immaginazione.
Mentre scrivevo la storia sorridevo di quello che poteva accadermi.
Lei ha iniziato come giornalista per poi passare a diventare autore, ci descriva il suo lavoro...
Ho sempre voluto essere nell'industria cinematografica, ma ho iniziato a
lavorare come giornalista e questo è durato per circa 7 anni. Sono
stato corrispondente per un giornale a Parigi e lì ho capito che non
volevo fare questo per il resto della mia vita. Ho scoperto di
conseguenza la passione per il cinema e la scrittura per la tv.
Ci parla di X-Files e dei suoi protagonisti?
La
serie prende spunto da personaggi mitologici e i miei personaggi
soprattutto l'agente Skully ho cercato di renderla molto intelligente
per far avvicinare la gente alla fantascienza. I primi 2 anni in cui lo
show è andato in onda sono stati molto controversi ed hanno avuto un
impatto sul pubblico di tutto il mondo. Rappresentare mostri, alieni,
fenomeni paranormali nella serie dava un messaggio al pubblico.
Cosa la ispira nel suo lavoro di autore?
Metto cuore e passione in tutto quello che faccio. Come scrittore ero
molto affezionato a questa idea e credo fosse giusto realizzarla perché
credo che le persone sono più inclini a credere alle teorie che ad
accettare la verità degli altri e per questo che ho ritenuto opportuno
creare X-Files.
Qual è stato il giorno più felice del suo lavoro?
Il giorno della prima del film quando ho visto la reazione del pubblico
specie quando è arrivata la scena in cui Mulder sta per baciare
Skully ma non lo fa perché arriva il mostro... la sala era piena di gente
- circa 5000 presenze - ed è stato emozionante sentire contemporaneamente
gridare di paura 5000 persone. Questa è stata una reazione positiva del
pubblico al mio lavoro.
A cosa fai riferimento per lavorare e scrivere?
La cronaca, i vecchi film, i documentari sono fonte di ispirazione poi
nel 1992 in tv non c'erano programmi che facevano paura così è nata
l'idea di X-Files, volevo un programma che terrorizzasse la gente,
volevo spaventare il mio pubblico.
Chi ringrazi del successo di X-Files?
Abbiamo beneficiato della qualità tecnologica e di grandi registi e
dell'alto livello televisivo che ci ha fornito alla stesso tempo un
prodotto cinematografico: questo è stato l'inizio di tutto quello che è
accaduto dopo e dei telefilm che ci hanno seguito con le stesse tecniche
di realizzazione.
Ma preferisci il cinema alla tv?
La
formula tv è così perfetta... mentre non amo il business cinematografico ed
il mio contributo ad esso è un hobby. Il cinema è politicizzato e la tv
è migliorata rispetto agli anni '90.
Quali sono state le difficoltà nel tuo lavoro?
La scrittura ha generato momenti di grande stress e questo non mi ha
divertito anche perché penso che se la storia e la sceneggiatura sono
buone tutti lavorano al meglio.
Come il lavoro di giornalista ha influenzato il tuo lavoro di sceneggiatore?
Il lavoro di giornalista mi ha aiutato molto: è stata una grande scuola
fare il giornalista per capire cosa è rilevante... mi ha portato al
documentario e a conoscere molte persone e alla fine alla realizzazione
di X-Files. Molti miei colleghi hanno fatto il mio stesso percorso e per questo la ritengo una grande esperienza... il resto è storia!
Hai pensato di dirigere qualche episodio?
Me lo hanno chiesto ma ero impegnato a fare un altro film
Pensa di scrivere qualche episodio da ambientare in Italia?
Sono anche cittadino italiano come mia moglie, amo questo Paese, tutto
il mondo ama l'Italia e gli italiani anche se voi vi lamentate in
continuazione.... sarebbe interessante sviluppare qualcosa qui!
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