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martedì 10 dicembre 2013

“The Green Dot Ep”, il concept album autobiografico di VIVA LION! L'intervista di Fattitaliani

VIVA LION! è Daniele Cardinale. Nel 2009 si trasferisce in Canada, lascia l’indie per dedicarsi al folk e, al rientro in Italia, entra a far parte del roster di Cosecomuni, l’etichetta dei Velvet. Si muove tra Roma, Toronto e Los Angeles.
Nel Settembre del 2012 parte per un mini-tour californiano con Claudio Falconi, chitarrista dei Grannies Club, che lo accompagna dall'estate del 2012. San Diego, Santa Monica, Venice, Los Angeles fino al leggendario House Of Blues di Hollywood, invitati da una booking agency locale. Al Joshua Tree National Park girano un live in compagnia di Megan Pfefferkorn, talentuosa cantante folk cresciuta tra Virginia e California.

Il 25 gennaio è uscito “The Green Dot Ep” il disco d’esordio prodotto da Cosecomuni, mixato da Alessandro Sgreccia e masterizzato da Chris Fogal nel Black in Bluhm di Denver, CO.
“The Thrill” è il primo singolo estratto, in uscita lo stesso giorno (video).
Tutti i brani, in lingua inglese, ospitano una guest: Velvet, Roads Collide, Gipsy Rufina, Megan Pfefferkorn e altri musicisti. Quello che doveva essere un EP acustico diventa un vero e proprio collettivo, sulla scia dei canadesi Broken Social Scene.
Questo (clicca) è il teaser in cui VIVA LION!, insieme ad altri musicisti tra cui Pierluigi Ferrantini dei Velvet, spiegano com'è nato il progetto.

The Green Dot Ep” è un concept basato su una relazione a distanza Roma-Los Angeles. Le canzoni, in maniera più o meno velata, parlano della dedizione, della speranza, del “commitment” e delle difficoltà di un rapporto complicato dalla lontananza e facilitato dalla tecnologia. The Green Dot, il punto verde, è il segnale di “camera on” del Macbook o di qualsiasi laptop. Non ci sono batterie, tutte le percussioni sono suonate battendo mani e piedi, usando il legno e altri oggetti trovati in studio (buste, spillette appoggiate ad un piatto, etc). L'intervista di Fattitaliani.

Che cosa dà in più al fare musica viaggiare e spostarsi fra diverse città internazionali?

È un arricchimento personale e le esperienze personali, culturali, alimentano l’ispirazione e la ricerca artistica.

The Green Dot Ep” è nato proprio dalla tua personale esperienza?

Totalmente. L’EP è autobiografico e racconta di un rapporto a distanza vissuto tra Italia e California. Anzi, le canzoni sono nate prima per una persona, poi sono diventate parte di un disco.

In che modo però l'hai trasformata in musica? È stato facile e immediato?
È stato naturale. In fin dei conti, come altri musicisti, evidentemente è con le canzoni che riesco ad esprimermi piuttosto che con altre forme artistiche. Spesso prendo una chitarra e comincio a pensare, a immaginare o ricordare. Così nascono le canzoni.

ll coinvolgimento degli altri artisti è stato spontaneo? Com’è nato?

Sì, è stata la naturale conseguenza della libertà con cui abbiamo registrato. Man mano che le canzoni prendevano forma ho coinvolto amici e musicisti. La condivisione è contagiosa.

Tutti i brani sono in lingua inglese: provato a comporre in italiano?
Ho scritto alcuni brani in italiano tanti anni fa, quando suonavo in una band. Con Viva Lion! non ci ho mai nemmeno pensato, non è la lingua di Viva Lion! C’è sempre tempo per cambiare idea.

In questo mondo così confuso e difficile, in che cosa consistono (e vanno usate) effettivamente la forza e l'energia di un leone?

In realtà il leone in Viva Lion! rappresenta le difficoltà, ma è vero che in qualche modo ho cominciato a seguire e studiare la vita dei leoni. L’energia del leone è rivolta principalmente a difesa della famiglia e dei cuccioli. La forza non è brutale, ma sorprendentemente regale ed elegante. Quasi nobile. Forse questo è un approccio che può fare la differenza in questo mondo, piuttosto che la pura violenza conseguenza della frustrazione. Giovanni Zambito.

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