“Diversamente
Angeli - Strangely Angels”,
il primo
libro di Fabio Chiarini edito da Millelire.org, la
cui prefazione è stata curata da
Imma Battaglia, è una raccolta di poesie, scritte in italiano con testo a fronte in
inglese, che mette al centro l'amore, quello proibito, la delusione,
l'abbandono, la solitudine e la dannazione. Temi
forti, importanti trattati nei versi utilizzando due figure
contrapposte, come il bianco e il nero. Il giovane autore ci mostra
due tipi di angeli maledetti: uno, che alla fine si rivela essere un
demone, rispecchia la fine di un amore, l'abbandono; l'altro, invece,
rappresenta l'unione tra due anime dannate perché, al di fuori
della loro intimità, non vengono comprese e accettate. Il loro amore
non viene capito dal resto del mondo, anzi, viene considerato
sbagliato solo perché è apparentemente “diverso” da quello che
viene raccontato nelle fiabe. Con
un linguaggio informale, riflessivo, ricco di aggettivi, similitudini
e metafore l'autore mette in luce la situazione disagevole che
dell'omosessualità.
Chiarini nel suo “Diversamente angeli” narra
di uomini e donne costretti a vivere il proprio orientamento sessuale
condizionati dai canoni che la società e la religione gli detta. L'intervista all'autore.
È
stato facile trovare un editore per le tue poesie?
Trovare
un editore disposto a pubblicare un libro di poesie non è facile. Dopo
una serie di case editrici disposte alla pubblicazione se a
pagamento, avevo deciso di avvalermi del “self publishing”. Poi,
grazie alla mia passione per il teatro ho conosciuto Lorenzo de Feo,
il direttore del Teatro Millelire e della casa editrice
Millelire.org. È stato lui, insieme ad Antonio Lupi, a chiedermi di
inviargli il manoscritto. Il mio libro gli è piaciuto e hanno deciso
di pubblicarlo.Dopo molti sforzi e delusioni, finalmente ho trovato
le persone giuste.
Scusa
il riferimento all'attualità: come commenti la presa di posizione
dell'Uganda sull'omosessualità?Sono
senza parole. Ci sono davvero delle persone che meriterebbero di
essere punite per crimini come la violenza sulle donne, sui bambini,
atti di pedofilia (basti pensare alle spose bambine), credo sia
contro natura maritarsi con una bambina di 12 anni. Fosse
l’Uganda l’unico problema! La Russia ce la siamo dimenticata? E
come mai di tutti gli stati europei, Putin ha scelto come alleato
l’Italia?Rendere
illegale e punibile con la pena di morte l’omosessualità è una
vera forma di regressione. Non è giusto! Peccato che le Nazioni
Unite non dicano nulla a riguardo. Peccato che ancora molte persone
pensano ai gay come persone “malate”. Credo che i veri problemi
siano altri: siccità, la fame e le malattie mortali, spesso messe in
secondo piano. La società dovrebbe interessarsi di questo e
risolvere queste problematiche e lasciare liberi i gay di vivere la
propria sessualità.
Il
titolo "Diversamente angeli" non potrebbe sottolineare in
negativo la "diversità" di un modo di essere che invece è
"normale"? non potrebbe aiutare chi ancora si ostina ad
etichettare il mondo gay come diverso?
Il
“diversamente” è una provocazione ironica. La d è volutamente
in minuscolo. In molti pensano che la persona e soprattutto l’amore
omosessuale o transessuale sia diverso da quello etero. Se
non avessi scelto una copertina così forte, non si capirebbe che
alcune poesie parlano di amore gay. Il messaggio è proprio questo:
l’amore diverso non esiste, l’amore è universale, è un
sentimento uguale per tutti. Nella traduzione inglese ho utilizzato
il termine “strangely” come stranezza, il diverso posto come
straniero.
A
proposito della copertina...La
copertina la definisco “uno specchio per le allodole”. A primo
impatto una persona vede due uomini che si baciano. In realtà mi
piacerebbe che la gente andasse oltre, che leggesse sopra le righe.
Ecco, se si studia a fondo la fotografia, non si vedono due gay che
si baciano, ma una fusione di due corpi, due entità asessuati, non
c’è né un seno femminile né un membro maschile. Sono due
individui, dove ogni singolo lettore ci si può rivedere. A
completare l’universalità c’è la filosofia taonista dello ying
e dello yang, dove il braccio bianco avvolge la nuca e la mano nera
tocca la coscia bianca, proprio come i due punti all’interno del
cerchio. L’universalità e l’uguaglianza sono il miglior mezzo,
non c’è nessuna etichettà nel mio libro.
Di
primo acchito mi viene da pensare al dualismo della Scapigliatura,
di Arrigo Boito: hai dei riferimenti letterari precisi?Non
sono così presuntuoso ad appartenere ad una corrente letteraria
specifica. Evidentemente i canoni di ribellione nei confronti della
società tradizionale ci sono. Mi
piacerebbe essere paragonato al dualismo tra l’ideale e il
veritiero, mi fa pensare molto al Caravaggio, il mio artista
preferito. Personalmente
la mia fonte d’ispirazione a livello artistico è proprio lui,
Caravaggio. In ambito letterario mi piace molto Baudelaire, Emily
Dickinson, Pirandello. Ecco, mi affascina la maschera pirandelliana.
In questo libro mi metto a nudo, oltre che in copertina (io sono il
nero) figurativamente parlando. È semplice posare nudi, è difficile
esprimere sé stessi e togliersi la maschera.
Vivendo
in un contesto internazionale ogni volta che torni in Italia come la
trovi?
Indietro
rispetto alle altre capitali. Ma è la mia patria ne sono innamorato
ma anche rammaricato perché non vedo tutelate e valorizzate le
nostre bellezze che tutto il mondo invidia. Adoro
viaggiare, ma anche nel viaggio riscopro quanto è bella l’Italia.
Credo sia importante valorizzare le cose che ci circondano, il bello
che ci circonda. Prima di scrivere questo libro, ho pubblicato con
Flanerì in Buongiorno Italia un racconto intitolato “Arrivederci
Roma”, un testo che parla dei miei ricordi, dei miei amici e tutto
ciò che è successo nella mia città natale. Però in fin dei conti,
ero costretto a lasciarla, perché avevo ricevuto un lavoro ottimo a
Parigi come traduttore per la Corte dei Conti. Ho conosciuto molti
italiani che nel nostro Paese non avevano avuto possibilità di
mettere in pratica le proprie capacità. L'Italia pecca di nepotismo,
se si desse spazio alla Meritocrazia forse, così indietro non
staremmo. Giovanni Zambito.
Nessun commento:
Posta un commento