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giovedì 2 gennaio 2014

Diversamente Angeli - Strangely Angels, le poesie di Fabio Chiarini. L'intervista di Fattitaliani: l’amore diverso non esiste

    Diversamente Angeli - Strangely Angels”, il primo libro di Fabio Chiarini edito da Millelire.org, la cui prefazione è stata curata da Imma Battaglia, è una raccolta di poesie, scritte in italiano con testo a fronte in inglese, che mette al centro l'amore, quello proibito, la delusione, l'abbandono, la solitudine e la dannazione. Temi forti, importanti trattati nei versi utilizzando due figure contrapposte, come il bianco e il nero. Il giovane autore ci mostra due tipi di angeli maledetti: uno, che alla fine si rivela essere un demone, rispecchia la fine di un amore, l'abbandono; l'altro, invece, rappresenta l'unione tra due anime dannate perché, al di fuori della loro intimità, non vengono comprese e accettate. Il loro amore non viene capito dal resto del mondo, anzi, viene considerato sbagliato solo perché è apparentemente “diverso” da quello che viene raccontato nelle fiabe. Con un linguaggio informale, riflessivo, ricco di aggettivi, similitudini e metafore l'autore mette in luce la situazione disagevole che dell'omosessualità.
    Chiarini nel suo “Diversamente angeli” narra di uomini e donne costretti a vivere il proprio orientamento sessuale condizionati dai canoni che la società e la religione gli detta. L'intervista all'autore.
    È stato facile trovare un editore per le tue poesie?
    Trovare un editore disposto a pubblicare un libro di poesie non è facile. Dopo una serie di case editrici disposte alla pubblicazione se a pagamento, avevo deciso di avvalermi del “self publishing”. Poi, grazie alla mia passione per il teatro ho conosciuto Lorenzo de Feo, il direttore del Teatro Millelire e della casa editrice Millelire.org. È stato lui, insieme ad Antonio Lupi, a chiedermi di inviargli il manoscritto. Il mio libro gli è piaciuto e hanno deciso di pubblicarlo.Dopo molti sforzi e delusioni, finalmente ho trovato le persone giuste.
    Scusa il riferimento all'attualità: come commenti la presa di posizione dell'Uganda sull'omosessualità?Sono senza parole. Ci sono davvero delle persone che meriterebbero di essere punite per crimini come la violenza sulle donne, sui bambini, atti di pedofilia (basti pensare alle spose bambine), credo sia contro natura maritarsi con una bambina di 12 anni. Fosse l’Uganda l’unico problema! La Russia ce la siamo dimenticata? E come mai di tutti gli stati europei, Putin ha scelto come alleato l’Italia?Rendere illegale e punibile con la pena di morte l’omosessualità è una vera forma di regressione. Non è giusto! Peccato che le Nazioni Unite non dicano nulla a riguardo. Peccato che ancora molte persone pensano ai gay come persone “malate”. Credo che i veri problemi siano altri: siccità, la fame e le malattie mortali, spesso messe in secondo piano. La società dovrebbe interessarsi di questo e risolvere queste problematiche e lasciare liberi i gay di vivere la propria sessualità.
    Il titolo "Diversamente angeli" non potrebbe sottolineare in negativo la "diversità" di un modo di essere che invece è "normale"? non potrebbe aiutare chi ancora si ostina ad etichettare il mondo gay come diverso?
    Il “diversamente” è una provocazione ironica. La d è volutamente in minuscolo. In molti pensano che la persona e soprattutto l’amore omosessuale o transessuale sia diverso da quello etero. Se non avessi scelto una copertina così forte, non si capirebbe che alcune poesie parlano di amore gay. Il messaggio è proprio questo: l’amore diverso non esiste, l’amore è universale, è un sentimento uguale per tutti. Nella traduzione inglese ho utilizzato il termine “strangely” come stranezza, il diverso posto come straniero.
A proposito della copertina...La copertina la definisco “uno specchio per le allodole”. A primo impatto una persona vede due uomini che si baciano. In realtà mi piacerebbe che la gente andasse oltre, che leggesse sopra le righe. Ecco, se si studia a fondo la fotografia, non si vedono due gay che si baciano, ma una fusione di due corpi, due entità asessuati, non c’è né un seno femminile né un membro maschile. Sono due individui, dove ogni singolo lettore ci si può rivedere. A completare l’universalità c’è la filosofia taonista dello ying e dello yang, dove il braccio bianco avvolge la nuca e la mano nera tocca la coscia bianca, proprio come i due punti all’interno del cerchio. L’universalità e l’uguaglianza sono il miglior mezzo, non c’è nessuna etichettà nel mio libro.
Di primo acchito mi viene da pensare al dualismo della Scapigliatura, di Arrigo Boito: hai dei riferimenti letterari precisi?Non sono così presuntuoso ad appartenere ad una corrente letteraria specifica. Evidentemente i canoni di ribellione nei confronti della società tradizionale ci sono. Mi piacerebbe essere paragonato al dualismo tra l’ideale e il veritiero, mi fa pensare molto al Caravaggio, il mio artista preferito. Personalmente la mia fonte d’ispirazione a livello artistico è proprio lui, Caravaggio. In ambito letterario mi piace molto Baudelaire, Emily Dickinson, Pirandello. Ecco, mi affascina la maschera pirandelliana. In questo libro mi metto a nudo, oltre che in copertina (io sono il nero) figurativamente parlando. È semplice posare nudi, è difficile esprimere sé stessi e togliersi la maschera.
Vivendo in un contesto internazionale ogni volta che torni in Italia come la trovi?
Indietro rispetto alle altre capitali. Ma è la mia patria ne sono innamorato ma anche rammaricato perché non vedo tutelate e valorizzate le nostre bellezze che tutto il mondo invidia. Adoro viaggiare, ma anche nel viaggio riscopro quanto è bella l’Italia. Credo sia importante valorizzare le cose che ci circondano, il bello che ci circonda. Prima di scrivere questo libro, ho pubblicato con Flanerì in Buongiorno Italia un racconto intitolato “Arrivederci Roma”, un testo che parla dei miei ricordi, dei miei amici e tutto ciò che è successo nella mia città natale. Però in fin dei conti, ero costretto a lasciarla, perché avevo ricevuto un lavoro ottimo a Parigi come traduttore per la Corte dei Conti. Ho conosciuto molti italiani che nel nostro Paese non avevano avuto possibilità di mettere in pratica le proprie capacità. L'Italia pecca di nepotismo, se si desse spazio alla Meritocrazia forse, così indietro non staremmo. Giovanni Zambito.

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