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lunedì 13 gennaio 2014

Musica, i Flac presentano a Fattitaliani il cd d'esordio: "rock classico... contaminato". L'intervista

Il gruppo palermitano FLAC (Ross Maya - voce, cori, Devvo - chitarre, cori, Francesco Biondo - basso, sinth, e Bartolo Costanzo - batteria, cori), ha pubblicato l'omonimo cd d'esordio: “Il disco - afferma Ross Maya - è il frutto di un lungo lavoro in studio, durato quasi un anno, con la collaborazione del nostro produttore artistico, Fabio Rizzo. La scelta dei tre singoli (“Dogma#2”, “Labirinto” e “Conto alla rovescia”), dettata più da una volontà di dimostrare il cuore più pop rock della band, ha tuttavia sacrificato il vero lato innovativo dei FLAC e l’estro di Fabio al mix. Infatti brani come “Babilonia”, “Dylan”, “Tortura cinese” e “Perso” sono l’essenza stessa del rock-dance contemporaneo il tutto in lingua italiana. Proprio "Tortura cinese" è il nuovo singolo estratto in uscita a fine gennaio. Fattitaliani li ha intervistati.

Perseguire la qualità e strizzare l'occhio al mercato discografico è facile e naturale di questi tempi?
Credo non sia stato mai facile, oggi c'è sicuramente la possibilità, grazie a siti come spotify e deezer, di ascoltare tantissima musica indie oltre che quella proposta dalle major. Quindi ci si confronta con ciò che propone il mondo musicale contemporaneo e si agisce di conseguenza. D'altro canto nessun artista pensa di essere banale in ciò che scrive.

Il nuovo singolo in uscita rappresenta lo spirito complessivo del disco?
Sicuramente rappresenta il lato più wave ma non c'è una canzone nel disco che possa ergersi a rappresentante. Tortura Cinese è stato uno degli ultimi brani composti durante le incisioni in studio. Eravamo sotto la totale influenza di Fabio Rizzo che ha un modo tutto suo di missare e che ci ha coinvolto particolarmente, e il risultato è stato Tortura.

Che cosa la vostra musica racconta di Palermo?
Col senno di poi posso dire tanto... ma durante la scrittura non mi concentro mai sulla matrice delle emozioni. Detto ciò, il disco è pieno di metafore e allusioni alla nostra terra, la Sicilia. Sta all'ascoltatore carpirle.

Definite il vostro genere "rock classico": vale a dire?
Odiamo le etichette che i giornali o le riviste ci appioppano  per inquadrarci sin da quando siamo nati. Così ci autodefiniamo "classici", ma le contaminazioni nella nostra musica sono innumerevoli. In realtà cerchiamo solo di spiazzarvi...

Avete dei riferimenti musicali precisi da cui avete preso le prime mosse?
Essendo in quattro sono tantissimi gli artisti di riferimento, come i Queen, i Foo Fighters, gli Audioslave, gli Incubus ecc. (non sto qui a citarveli tutti). Tuttavia non ci vergogniamo di dire che dobbiamo molto ai Red Hot Chili Peppers. Giovanni Zambito.

Note biografiche:
Flac è l’acronimo di Free Lossless Audio Codec, un diffuso formato audio digitale di tipo lossless, cioè senza perdita di qualità. Qualità, l’intento basilare del progetto musicale che Ross, Devvo, Bartolo e Francesco hanno deciso di portare avanti da maggio 2011. Un rock classico in lingua italiana che si contrappone a ciò che maggiormente emerge nel territorio siciliano contemporaneo, il folk-pop. Arrangiamenti semplici e diretti che sembrano così diventare la via alternativa a un mercato indie sempre più ortodosso.  Dopo pochi mesi di lavoro in studio e ancora senza un nome vincono un concorso locale (Festa Altavillese) iniziando ufficialmente il percorso Flac .
Nel settembre 2012 il quartetto decide di affidarsi all’esperienza di Fabio Rizzo (The Second Grace, Waines, Il Pan del Diavolo) come produttore artistico per il loro esordio discografico. Riff rock si mescolano ad arpeggi pensierosi, testi metaforici e parole reiterate.
Ross Maya si è laureato in Discipline della Musica con una tesi sull’influenza operistica nelle musiche di Freddie Mercury e studia canto presso l’Accademia Madrigale di Beatrice e Guglielmo Grimaldi. Daniele Vitellaro è chitarrista autodidatta e si è laureato presso l’Accademia delle Belle Arti di Palermo. Francesco Biondo ha studiato nozioni di basso per alcuni anni presso la M.M.A. di Germano Seggio e poi privatamente con il compianto maestro Antonio Correri.
Bartolo Costanzo ha studiato per un periodo presso il conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo per poi concentrarsi su progetti indipendenti; ha collaborato con artisti di fama nazionale quali: Ellade Bandini, Michele Ascolese, Maurizio Meo, Simona Bencini, Enzo Rao, Giuseppe Viola e Franco Fasano.

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