Pagine

mercoledì 29 gennaio 2014

Musical, Simone Leonardi a Fattitaliani: Il musical in Italia? Imprese che falliscono, sfruttano e sottopagano... L'intervista

Il 20 gennaio scorso al Teatro Manzoni di Milano sono stati assegnati i Musical Awards 2013: il premio Etta Limiti come migliore attore protagonista è andato a Simone Leonardi per l'interpretazione di Bernadette in "Priscilla - La regina del deserto", tratto dall'omonimo film: una travolgente avventura "on the road" di tre amici che, a bordo di un vecchio bus rosa soprannominato Priscilla, partono per un viaggio attraverso il deserto australiano alla ricerca di amore e amicizia, finendo per trovare molto di più di quanto avessero mai immaginato. Fattitaliani ha intervistato Simone Leonardi che senza peli sulla lingua racconta della propria esperienza, delle soddisfazioni ricevute nonostante gli iniziali scoraggiamenti e della situazione attuale del musical in Italia...

Partiamo dal Musical Award 2013, una bella soddisfazione...
Ricevere dei premi per me è sempre una piccola soddisfazione personale. Non so bene che significato attribuirgli. Lei che cosa ne pensa? Perché se identifichiamo il premio Massimini ricevuto lo scorso anno o l'Award ricevuto quest'anno come un attestato di capacità, sarei lieto di informare l'Accademia Silvio D'Amico e il Piccolo Teatro, che a suo tempo rifiutarono la mia candidatura ritenendomi non idoneo a fare l'attore (ma idoneo a fare "l'imbianchino" che, secondo le parole del musicologo Paolo Terni, "può essere un pregevole artista: dunque perché ostinarsi a voler calcare il palcoscenico?") che altri hanno avuto un'idea diversa su di me; oppure potremmo ipotizzare che qualcuno me li ha dati per simpatia; ma come vede io non faccio niente per rendermi simpatico. Ergo: non ne avrebbero avuto donde (sorride, ndr)!

Che cosa ha convinto di "Priscilla" secondo te?Quello che ha convinto di Priscilla è stata la formula squisitamente americana: priva di languidi sentimentalismi, autocommiserazioni e intellettualismi perpetrati tanto per far sembrare "alto" il proprio lavoro. Ha lasciato passare un messaggio di diversità estremo, imponendosi con il linguaggio della rivista e del mondo drag, che tutto permette, senza sconti. Parolacce incluse. Un'iniezione di antidoto al buonismo e al perbenismo imperante e distruttivo, di cui il pubblico italiano ha bisogno. Tutto reso possibile da una compagine di professionisti e maestranze di prim'ordine. Nostrani, naturalmente. Come dire: metti l'Italiano in mano agli stranieri e torna il paradigma storico della sudditanza, a noi estremamente congegnale. Riassumo: in Italia non mancano i paladini, manca chi li guidi. L'Italia era fatta, bisognava fare gli Italiani. Se so' scordati. 

E tu che cosa hai amato di più in Bernadette? ti ha insegnato o trasmesso qualcosa il personaggio? 
Io ho amato lo spettacolo. Non ho mai amato Bernadette. Né lei ha amato me, credo. Anche perché più un personaggio si ama, più lo si recita male ("Il paradosso sull'attore" di Diderot). C'è stato un cordiale rispetto tra noi. Non ho tentato mai di capirla, mi sono limitato a rispettare le sue azioni e a vedere con i suoi occhi. Ci siamo detti addio all'ultima replica. E da allora non si è fatta più sentire. Cosa mi ha lasciato? Una profonda comprensione per le donne. E un odio atavico per la ceretta.

Ripeteresti l'esperienza?I momenti ispirati non si ripetono, non tornano. Sarebbe come riscaldare una minestra. Quindi preferisco conservare un bellissimo ricordo.

Loretta Goggi ha ancora una volta parlato dei mancati pagamenti da parte della produzione. A te com'è andata?La signora Goggi può permettersi di farsi testimone del malcostume imperante giacché è una pietra miliare dello spettacolo italiano. Non tutti abbiamo questa forza. Noi artisti senza nome, esistiamo per le istituzioni solo per quel 33 % di ritenute in busta paga. Un po' come tutti gli onesti lavoratori. Con la differenza che noi sul palco a volte siamo costretti a ridere, cantare e ballare con il portafoglio vuoto. Lei ci riuscirebbe? La sto facendo volutamente drammatica semplicemente perché la situazione E' drammatica. C'è chi è speranzoso. Io no. In questo momento non vedo speranza. L'ho vista per anni, ci ho sempre creduto. Ora credo sia arrivato il momento per me di credere in qualcos'altro. Perché possono uccidere i miei sogni, non la mia creatività. I sogni cambiano. Tornando alla sua domanda: sono stato saldato delle mie spettanze professionali con circa 8 mesi di ritardo.

Anche in Italia il musical ha preso piede. Ne hai visto ultimamente qualcuno che ti ha particolarmente colpito?
In Italia il musical ha preso piede? Io continuo a vedere Imprese che falliscono, sfruttano e sottopagano. Qualcuna onesta c'è. Ma "qualcuna", perdoni: è un po' poco.

Ci parli de "La strada per... il Paradiso"?"La strada per il… Paradiso?" era un bellissimo progetto nato per il teatro del Casinò di San Remo. Un progetto che mi ha dato soddisfazione e che il pubblico ha amato ma che, per il momento si è concluso. Sa, oggi distribuire uno spettacolo è dura! Specie se hai voluto realizzarlo con dei criteri di qualità che ne alzano il costo. Sto lavorando su investimenti meno azzardati, ma comunque per portare in scena dei prodotti belli e ben fatti. Nel frattempo prendo il brevetto da Chef alla Italian Chef Academy. Vuole una fetta di "Mont-blanc, il musical?". Giovanni Zambito.

Leggi anche
MUSICAL! AWARD 2013: Loretta Goggi miglior attrice protagonista. Il regista di "Gypsy" Stefano Genovese a Fattitaliani: "Che grande prova dirigerla" 

Nessun commento:

Posta un commento