Dal 25 febbraio al 9 marzo al Teatro Lo Spazio di Roma sarà rappresentato "In Bianco" di
Marzia T. Gioia, per la regia di Marzia
Turcato con in
scena tre donne, amiche da una vita, ognuna con la propria storia da
raccontare e da nascondere. Strette da un legame profondo, fatto di
confidenze, botulino, sms e consigli, condividono gli ostacoli e i
successi che la vita regala. L’amicizia
tra donne è tanto profonda quanto frivola. E’ ruvida e piena.
Sottile ed elastica. Ma soprattutto è autentica. Dire la verità è
la regola da rispettare sempre e comunque. Gli errori si commettono,
e si perdonano purché se ne parli. Sveva, Gabriella e Flavia si
feriscono, perché si amano. E in questo modo crescono: come persone
e come amiche. Ribaltano
e discutono le regole di un gioco che innesca dinamiche intrise di
gelosia, amore, potere e ironia. Chi
è la femmina alfa? Chi, invece, la gregaria? Chi l’amica
cuscinetto che assorbe e rilancia? Un
dialogo tutto al femminile scritto su misura per tre coraggiose
interpreti: Chiara Ricci, Maria Bighinati e Rosalba Battaglia: Fattitaliani ha intervistato la regista Marzia Turcato.
Un debutto alla regia: decisione maturata non certo all'improvviso...
Ma quando è scattata la molla della decisione definitiva?
La molla è scattata quest’estate
quando un’idea mi ha attraversato come un fulmine e ha innescato un
discorso tra due parti di me: e se per una volta dirigessi io uno
spettacolo? Io, regista?!... Che figata, ho detto. Che paura, mi sono
risposta. Si tratta di un bel salto. Il teatro lo conosco bene. Sono
nata qui, come attrice… Appunto, attrice, non regista! E l’ho
detto in modo così pungente che mi sono risposta: No certo, ma sono
anche un’autrice, sono abituata a concepire gli spettacoli come
organismi a sè stanti, no? Ce la potrei fare? Ok va bene. Proviamo.
Ottimo!! Ma (perché c’è sempre un ma) non recito. Non recito????
No! Ok. Giusto. Non recito. Ma se poi mi sento in apnea? Trovato:
sfogo il narcisismo attoriale in un piccolo cameo. Va bene? Sì, va
bene. Così ho fatto. E sono molto contenta
di questa scelta. Mi sento a mio agio e sono fortunata perché le mie
attrici sono delle forze della natura.
L'amicizia fra donne spesso si muove e viene narrata fra i soliti
cliché: che cosa hai cercato di valorizzare e al contrario di
mettere in secondo piano?
Faceva tanto caldo quando ho iniziato a
interrogarmi sull’amicizia tra donne, sui rapporti di potere, sulle
regole da rispettare, sulle aspettative condivise, sugli errori
commessi e sulle violenze subite… ho capito che per me le regole
base sono due: l’ascolto e la verità. E servono entrambe. E con
verità non intendo un concetto oggettivo, ma un’emozione
soggettiva che ha valore e dignità di esistere in virtù del fatto
che è vissuta e che pretende di essere ascoltata. Che cosa ho
detto?!! Ok, ci riprovo: ho valorizzato la diversità e ho illuminato
la forza del non detto fatto di sotto testi e sorrisi perché le
amiche crollano quando non ascoltano le emozioni. Questa è la mia
verità. Suona meglio? Sì, ma ora ripeti con me: Hakuna Matata! A
dirlo è Gabriella (Rosalba Battaglia).
L'interazione creatasi fra le attrici riflette un poco lo spirito
dello spettacolo?
Certo! Questo spettacolo è
un’avventura corale. Il tre è un numero perfetto perché permette
di bilanciare i pesi senza dividerli. Le tre attrici sono intrecciate
da rapporti a doppio filo con un vissuto antico alle spalle. Sono
amiche da anni, amiche con la A maiuscola come direbbe Sveva (Maria
Bighinati). E sono tre attrici splendide. Diverse e uniche. Chiara è
un sole alto che illumina ogni battuta, Rosalba è una risata
contagiosa che ammorbidisce gli angoli, Maria è una treccia d’oro
che dona solidità. Sono fantastiche ed è un piacere vero, profondo
e sincero lavorare con loro.
L'universo maschile viene indirettamente scrutato? se sì, come ne
esce?
L’universo maschile è presente, ma
sfocato. Gli uomini, per fortuna fanno parte delle nostre vite e
quindi dello spettacolo. Ci sono, non li ho cancellati, ma li ho
messi in secondo piano perché mi interessava approfondire le
emozioni e i pensieri di tre amiche che ridono e parlano di se
stesse, in quanto donne, non in quanto figlie, madri, mogli e
compagne. Donne. Punto. Punto? Come direbbe Flavia (Chiara Ricci).
Le registrazioni video che si alternano alla recitazione "live"
non possono creare disturbo o quanto meno interrompere la tipica
atmosfera del teatro?
“Dal palco allo schermo e poi di
nuovo sul palco”. Questa è la frase che ho ripetuto più spesso
negli ultimi tempi. Proprio per ricreare il ritmo che si avrà in
sala. I video (diretti da Vittorio Antonacci e montati da Valentina
De Rocchi) li ho pensati come parte integrante dello spettacolo.
Erano perfetti nella narrazione, ma impossibili da raccontare a
teatro. Come ricostruivo sul palco una ludoteca, un bar di Roma e una
corsa in strada? Ma soprattutto. Se pure costruivo la scena, poi non
mi tornava più come location. Non potevo ambientare tutto in questi
tre luoghi. Sarebbe stato un enorme errore di produzione. Dovevo
cancellare quelle scene. Ma non volevo. Funzionavano. Mi piaceva
vedere i personaggi fuori, in altri ambienti, in contesti diversi. E
così li ho tenuti e ci alterneremo tra il palco e lo schermo. Se poi
tutto funzionerà esattamente come io ce l’ho in testa lo
scopriremo solo andando in scena e ascoltando il parere del pubblico.
Ma sono ottimista. Ho già testato questo meccanismo di narrazione
nel concorso N.E. T. (Nuove Entità Teatrali) con IO CONFESSO.
Abbiamo vinto come miglior spettacolo e migliore attrice (a Rosalba
Battaglia). Questa volta sarà il pubblico a giudicare. Vediamo cosa
dice.
"In Bianco": il titolo rimanda subito a un modo di dire
comune, ma in realtà è...?
In realtà In
Bianco è Nel Bianco, In Mezzo al Bianco… Il bianco è
integrazione, racchiude in sé la vita, è allo stesso tempo completo
e vuoto con un cerchio, come il disco di Newton fatto a spicchi
colorati. Il rosso, l’arancione, il giallo, il verde, il celeste,
il viola, quando girano si fondono, girandole colorate che in
movimento diventano bianche perché nel bianco c’è la
trasformazione. Il bianco non è un colore, ma tutti i colori
insieme. La vita è in bianco. Almeno per me. Qui e ora. Giovanni Zambito.
CHIARA
RICCI
Sensuale
e aristocratica nei panni di Valeria
Zabban, è stata
desiderata da Flavio
Parenti e temuta da
Michela Ramazzotti, nel
film tv Un
matrimonio di Pupi
Avati, in onda a gennaio
su Rai1.
Simpatica
e sopra le righe é stata la fidanzata di Giampaolo
Morelli, in Sette
ore per farti innamorare
di Gianluca Ansanelli, al teatro Golden di Roma, al fianco di
Carolina Crescentini e
Stefano Fresi.
A
febbraio sarà la cinica e pragmatica dottoressa Ada, moglie di
Daniele Pecci,
in Una coppia modello
(regia di Fabrizio Costa)
sempre su Rai 1.
Attrice
che ama sperimentare nuovi ruoli perché li vive sempre come delle
sfide entusiasmanti, in questo spettacolo è Flavia, una donna tutta
di un pezzo, che vede il mondo in bianco e nero. Soprattutto in nero.
La
veritá è il suo credo e non esistono sfumature. Determinata e
rigida, ha sempre creduto nell’amicizia… ora deve iniziare a
credere in se stessa.
MARIA
BIGHINATI
Al
cinema con “Scusa
se ti voglio sposare”
di Federico
Moccia
e a teatro con i registi Roberto
Baldassari, Massimiliano Gracili e Giancarlo Moretti,
è “un’attrice di pancia”, che ama sentire e mettersi in
discussione.
Interpreta
Sveva, una donna autorevole e progettata per il successo. Amante
delle cose belle e del nuovo, non ha mai avuto una storia normale. Le
sue coppie sono sempre state clandestine: “Sará perché sono
sempre stata l’amante che sono allergica al matrimonio?”.
Superficiale e concentrata su se stessa, per lei la veritá non è un
dogma, ma un principio dai confini evanescenti che si perde in un
mare di bianco.
ROSALBA
BATTAGLIA
Testimonial
dello spot della Conad
e premiata come migliore attrice al Piccolo
Eliseo con “Diario di
una deficiente” e al Festival Net Nuove Entità teatrali con “Io
Confesso”, è un’attrice duttile e profonda.
Veste
i panni colorati di Gabriella, perché in lei vivono le sfumature
dell’arcobaleno. Lavora con i bambini, sorride e saltella. Per lei
le crisi sono opportunitá da cogliere al volo e trasformare in
valori duraturi. Impegnata nei preparativi per il suo imminente
matrimonio, canticchia Hakuna Matata perché certe volte funziona la
regola dell’ “Anche meno! Anche meno paranoie”.
MARZIA
TURCATO
Dopo
20 anni di teatro e 10 di scrittura (tra giornalismo, teatro
brillante e sceneggiature) MARZIA
TURCATO debutta alla
regia, dirigendo tre bravissime attrici (sia nella testa che nella
pancia), e affronta un viaggio che tra risate, pause e scontri
ironici, sviscera le dinamiche dell’amicizia femminile.
Un’avventura iniziata quasi per gioco che ha permesso di incontrare
e lavorare con altri artisti, come la pittrice hollywoodiana Amadea
Bailey e la squadra capeggiata da Valentina
De Rocchi e Vittorio Antonacci … perché le competenze di
ognuno siano un plus valore da rispettare e condividere.
Teatro
Lo spazio, via Locri 42-44
Press
Office: Turcato & Grispini
347
47 73 777 -
338 19 51 228
deborahturcato@gmail.com,
latinum.communication@gmail.com
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