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lunedì 10 febbraio 2014

Teatro Lo Spazio, dal 25 febbraio "In Bianco" debutto alla regia per Marzia Turcato. L'intervista di Fattitaliani

Dal 25 febbraio al 9 marzo al Teatro Lo Spazio di Roma sarà rappresentato "In Bianco" di Marzia T. Gioia, per la regia di Marzia Turcato  con in scena tre donne, amiche da una vita, ognuna con la propria storia da raccontare e da nascondere. Strette da un legame profondo, fatto di confidenze, botulino, sms e consigli, condividono gli ostacoli e i successi che la vita regala. L’amicizia tra donne è tanto profonda quanto frivola. E’ ruvida e piena. Sottile ed elastica. Ma soprattutto è autentica. Dire la verità è la regola da rispettare sempre e comunque. Gli errori si commettono, e si perdonano purché se ne parli. Sveva, Gabriella e Flavia si feriscono, perché si amano. E in questo modo crescono: come persone e come amiche. Ribaltano e discutono le regole di un gioco che innesca dinamiche intrise di gelosia, amore, potere e ironia. Chi è la femmina alfa? Chi, invece, la gregaria? Chi l’amica cuscinetto che assorbe e rilancia? Un dialogo tutto al femminile scritto su misura per tre coraggiose interpreti: Chiara Ricci, Maria Bighinati e Rosalba Battaglia: Fattitaliani ha intervistato la regista Marzia Turcato

Un debutto alla regia: decisione maturata non certo all'improvviso... Ma quando è scattata la molla della decisione definitiva?
La molla è scattata quest’estate quando un’idea mi ha attraversato come un fulmine e ha innescato un discorso tra due parti di me: e se per una volta dirigessi io uno spettacolo? Io, regista?!... Che figata, ho detto. Che paura, mi sono risposta. Si tratta di un bel salto. Il teatro lo conosco bene. Sono nata qui, come attrice… Appunto, attrice, non regista! E l’ho detto in modo così pungente che mi sono risposta: No certo, ma sono anche un’autrice, sono abituata a concepire gli spettacoli come organismi a sè stanti, no? Ce la potrei fare? Ok va bene. Proviamo. Ottimo!! Ma (perché c’è sempre un ma) non recito. Non recito???? No! Ok. Giusto. Non recito. Ma se poi mi sento in apnea? Trovato: sfogo il narcisismo attoriale in un piccolo cameo. Va bene? Sì, va bene. Così ho fatto. E sono molto contenta di questa scelta. Mi sento a mio agio e sono fortunata perché le mie attrici sono delle forze della natura.

L'amicizia fra donne spesso si muove e viene narrata fra i soliti cliché: che cosa hai cercato di valorizzare e al contrario di mettere in secondo piano?
Faceva tanto caldo quando ho iniziato a interrogarmi sull’amicizia tra donne, sui rapporti di potere, sulle regole da rispettare, sulle aspettative condivise, sugli errori commessi e sulle violenze subite… ho capito che per me le regole base sono due: l’ascolto e la verità. E servono entrambe. E con verità non intendo un concetto oggettivo, ma un’emozione soggettiva che ha valore e dignità di esistere in virtù del fatto che è vissuta e che pretende di essere ascoltata. Che cosa ho detto?!! Ok, ci riprovo: ho valorizzato la diversità e ho illuminato la forza del non detto fatto di sotto testi e sorrisi perché le amiche crollano quando non ascoltano le emozioni. Questa è la mia verità. Suona meglio? Sì, ma ora ripeti con me: Hakuna Matata! A dirlo è Gabriella (Rosalba Battaglia).

L'interazione creatasi fra le attrici riflette un poco lo spirito dello spettacolo? 
Certo! Questo spettacolo è un’avventura corale. Il tre è un numero perfetto perché permette di bilanciare i pesi senza dividerli. Le tre attrici sono intrecciate da rapporti a doppio filo con un vissuto antico alle spalle. Sono amiche da anni, amiche con la A maiuscola come direbbe Sveva (Maria Bighinati). E sono tre attrici splendide. Diverse e uniche. Chiara è un sole alto che illumina ogni battuta, Rosalba è una risata contagiosa che ammorbidisce gli angoli, Maria è una treccia d’oro che dona solidità. Sono fantastiche ed è un piacere vero, profondo e sincero lavorare con loro.

L'universo maschile viene indirettamente scrutato? se sì, come ne esce?
L’universo maschile è presente, ma sfocato. Gli uomini, per fortuna fanno parte delle nostre vite e quindi dello spettacolo. Ci sono, non li ho cancellati, ma li ho messi in secondo piano perché mi interessava approfondire le emozioni e i pensieri di tre amiche che ridono e parlano di se stesse, in quanto donne, non in quanto figlie, madri, mogli e compagne. Donne. Punto. Punto? Come direbbe Flavia (Chiara Ricci).

Le registrazioni video che si alternano alla recitazione "live" non possono creare disturbo o quanto meno interrompere la tipica atmosfera del teatro?
“Dal palco allo schermo e poi di nuovo sul palco”. Questa è la frase che ho ripetuto più spesso negli ultimi tempi. Proprio per ricreare il ritmo che si avrà in sala. I video (diretti da Vittorio Antonacci e montati da Valentina De Rocchi) li ho pensati come parte integrante dello spettacolo. Erano perfetti nella narrazione, ma impossibili da raccontare a teatro. Come ricostruivo sul palco una ludoteca, un bar di Roma e una corsa in strada? Ma soprattutto. Se pure costruivo la scena, poi non mi tornava più come location. Non potevo ambientare tutto in questi tre luoghi. Sarebbe stato un enorme errore di produzione. Dovevo cancellare quelle scene. Ma non volevo. Funzionavano. Mi piaceva vedere i personaggi fuori, in altri ambienti, in contesti diversi. E così li ho tenuti e ci alterneremo tra il palco e lo schermo. Se poi tutto funzionerà esattamente come io ce l’ho in testa lo scopriremo solo andando in scena e ascoltando il parere del pubblico. Ma sono ottimista. Ho già testato questo meccanismo di narrazione nel concorso N.E. T. (Nuove Entità Teatrali) con IO CONFESSO. Abbiamo vinto come miglior spettacolo e migliore attrice (a Rosalba Battaglia). Questa volta sarà il pubblico a giudicare. Vediamo cosa dice.

"In Bianco": il titolo rimanda subito a un modo di dire comune, ma in realtà è...?
In realtà In Bianco è Nel Bianco, In Mezzo al Bianco… Il bianco è integrazione, racchiude in sé la vita, è allo stesso tempo completo e vuoto con un cerchio, come il disco di Newton fatto a spicchi colorati. Il rosso, l’arancione, il giallo, il verde, il celeste, il viola, quando girano si fondono, girandole colorate che in movimento diventano bianche perché nel bianco c’è la trasformazione. Il bianco non è un colore, ma tutti i colori insieme. La vita è in bianco. Almeno per me. Qui e ora. Giovanni Zambito.

CHIARA RICCI
Sensuale e aristocratica nei panni di Valeria Zabban, è stata desiderata da Flavio Parenti e temuta da Michela Ramazzotti, nel film tv Un matrimonio di Pupi Avati, in onda a gennaio su Rai1.
Simpatica e sopra le righe é stata la fidanzata di Giampaolo Morelli, in Sette ore per farti innamorare di Gianluca Ansanelli, al teatro Golden di Roma, al fianco di Carolina Crescentini e Stefano Fresi.
A febbraio sarà la cinica e pragmatica dottoressa Ada, moglie di Daniele Pecci, in Una coppia modello (regia di Fabrizio Costa) sempre su Rai 1.

Attrice che ama sperimentare nuovi ruoli perché li vive sempre come delle sfide entusiasmanti, in questo spettacolo è Flavia, una donna tutta di un pezzo, che vede il mondo in bianco e nero. Soprattutto in nero.
La veritá è il suo credo e non esistono sfumature. Determinata e rigida, ha sempre creduto nell’amicizia… ora deve iniziare a credere in se stessa.

MARIA BIGHINATI
Al cinema con “Scusa se ti voglio sposare” di Federico Moccia e a teatro con i registi Roberto Baldassari, Massimiliano Gracili e Giancarlo Moretti, è “un’attrice di pancia”, che ama sentire e mettersi in discussione.
Interpreta Sveva, una donna autorevole e progettata per il successo. Amante delle cose belle e del nuovo, non ha mai avuto una storia normale. Le sue coppie sono sempre state clandestine: “Sará perché sono sempre stata l’amante che sono allergica al matrimonio?”. Superficiale e concentrata su se stessa, per lei la veritá non è un dogma, ma un principio dai confini evanescenti che si perde in un mare di bianco.

ROSALBA BATTAGLIA
Testimonial dello spot della Conad e premiata come migliore attrice al Piccolo Eliseo con “Diario di una deficiente” e al Festival Net Nuove Entità teatrali con “Io Confesso”, è un’attrice duttile e profonda.

Veste i panni colorati di Gabriella, perché in lei vivono le sfumature dell’arcobaleno. Lavora con i bambini, sorride e saltella. Per lei le crisi sono opportunitá da cogliere al volo e trasformare in valori duraturi. Impegnata nei preparativi per il suo imminente matrimonio, canticchia Hakuna Matata perché certe volte funziona la regola dell’ “Anche meno! Anche meno paranoie”.

MARZIA TURCATO
Dopo 20 anni di teatro e 10 di scrittura (tra giornalismo, teatro brillante e sceneggiature) MARZIA TURCATO debutta alla regia, dirigendo tre bravissime attrici (sia nella testa che nella pancia), e affronta un viaggio che tra risate, pause e scontri ironici, sviscera le dinamiche dell’amicizia femminile. Un’avventura iniziata quasi per gioco che ha permesso di incontrare e lavorare con altri artisti, come la pittrice hollywoodiana Amadea Bailey e la squadra capeggiata da Valentina De Rocchi e Vittorio Antonacci … perché le competenze di ognuno siano un plus valore da rispettare e condividere. 
 
Dal 25 febbraio al 9 marzo
Teatro Lo spazio, via Locri 42-44
Press Office: Turcato & Grispini
347 47 73 777 - 338 19 51 228
deborahturcato@gmail.com, latinum.communication@gmail.com

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