Il 28 giugno in occasione del Reggae Italian Festival al Roma Vintage Village di Roma (Parco dell'ex Aeroporto di Centocelle in via Casilina 708, inizio ore 21.30 - ingresso libero), i Boomdabash presenteranno il nuovo singolo “L'importante" feat. Otto Ohm, attualmente in rotazione radiofonica e al primo posto della classifica “Reggae” dei brani più scaricati di iTunes, oltre ai brani del loro repertorio.
Il brano, prodotto da Soulmatical e distribuito da Self nei negozi digitali e su tutte le piattaforme streaming, si candida a diventare un tormentone estivo infatti, il video del brano, diretto da Luca Tartaglia e masterizzato
presso il Massive Arts Studios di Milano,
ha
registrato oltre 240.000 visualizzazioni su Youtube in due settimane (video). “L'importante"
è un remake di “Amore
al terzo piano”
degli Otto Ohm e vede la partecipazione di Bove all’anagrafe
Vincenzo Leuzzi, voce e frontman della storica band romana. Il brano
conserva il mood del brano originale e unisce il reggae cantautorale
degli Otto Ohm alle sfumature reggae/pop tipiche del sound dei
Boomdabash. «Collaborare
con gli Otto Ohm è stato un altro piccolo sogno tirato fuori dal
cassetto, uno step della nostra carriera che ricorderemo sempre
– raccontano i Boomdabash -
"Amore
al terzo piano" oltre ad essere una vera e propria hit è stata
la colonna sonora di molti episodi importanti della nostra
giovinezza, per anni in “heavy rotation” nello stereo durante i
viaggi in macchina, un pezzo che ancora oggi è sempre nelle nostre
playlist». Fattitaliani li ha intervistati.
Partiamo dal vostro tour estivo: quanto ci guadagna il vostro fare musica nella dimensione live?
La parte live del nostro lavoro è fondamentale perché' la gente si aspetta che tu la faccia emozionare, vuole cantare i pezzi con te, sentirsi parte integrante di quello che fai e non è semplice. Per questo dedichiamo alla pianificazione dei nostri live lo stesso impegno che mettiamo alla produzione del disco.
Il nostro essere contaminati da diversi generi musicali che si discostano alle volte dal reggae classico. Quando ascolti i nostri pezzi, percepisci il reggae ma anche quel retrogusto diverso che ti fa assaporare tutte le contaminazioni con cui amiamo mixare la parte più "roots" del nostro sound.
Avete un'idea, un riscontro continuo dei vostri ammiratori?
L'approccio alla nostra fanbase è molto intimo. Rispondiamo sempre in prima persona alle questioni che i ragazzi ci pongono, parliamo con loro, li ascoltiamo. Questo ci permette di capire sempre nel migliore dei modi quello che realmente pensano di noi e della nostra musica.
Che target vi segue generalmente?
Il target di Boomdabash è estremamente variegato e parlo sopratutto a livello anagrafico. Abbiamo fan davvero giovanissimi, alcuni di loro hanno persino 5-6 anni, altri invece superano i 40, altri ancora sono nostri coetanei. Una generazione intera praticamente.
Credo che avremo l'onore di cantare il nuovo singolo con loro nella nostra tappa romana, il 28 giugno nella capitale.
Il nome del vostro tour da che nasce?
Nasce da un'espressione tipica del gergo giovanile salentino, "Mamma la capu", che è un'espressione che manifesta stupore, incredulità, sorpresa. Tra l'altro, questa frase fa parte delle liriche di "Reality show" feat. Sud Sound System, il secondo singolo estratto dal nostro ultimo disco uscito nel giugno scorso.
"L'importante" per voi è...?
Essere ancora qui dopo oltre dieci anni di attività , molti dei quali di "gavetta", con la voglia di esserci ancora per i prossimi dieci. Giovanni Zambito.
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