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sabato 12 luglio 2014

Ciak sul Fermano, festival del Corto ad Altidona: Fattitaliani intervista i registi Alba Torregrossa e Michele Salvezza

Ha preso avvio la seconda edizione di "Ciak sul Fermano" che si svolgerà fino a domenica 13 luglio nel centro storico di Altidona: la rassegna, organizzata dall'associazione "Il Grillo Parlante" e con la direzione artistica di Cristiana Badiali, prevede la proiezione di nove cortometraggi. Si è cominciato ieri sera dalle 21,30 con  “Ragazze o ortaggi” di Antonio Padovani, “Desire” di Paola Marino, “Primavera” di Alba Torregrossa e “You born” di Michele Salvezza: gli ultimi due registi erano presenti in sala e Fattitaliani li ha interpellati.
Da quale ispirazione nasce il vostro cortometraggio?
Alba TorregrossaL'ispirazione nasce dalla voglia di esprimere qualche cosa di interno che in altre parole forse non si riuscirebbe a dire: il cinema, dunque, mi ha dato l'opportunità di parlare di argomenti che probabilmente non avrei mai avuto il coraggio di riferire a qualcun altro. E' un lavoro molto personale che nasce dal cuore con delle sfumature private che probabilmente sono la forza che creano il corto in sé.
Michele SalvezzaNasce da un fatto di cronaca: mi capitò di ascoltare al tg una notizia in cui si raccontava di una donna incinta che prima di un ponte festivo viene ricoverata in seguito alle doglie e resta tre giorni in ospedale in attesa che i medici ritornino dalle ferie. Questo mi fece riflettere sul fatto che probabilmente quella donna in quel momento si stesse chiedendo se valesse la pena far nascere un bambino in un mondo che si apprestava ad accoglierlo in questa maniera.
In che modo si incontra la dimensione di un'idea personale con quella del lavoro collettivo durante la realizzazione di un film?
La regista Alba Torregrossa e Marco Flammini, direttore della fotografia
Alba TorregrossaIl lavoro è frutto dell'interazione di tante persone ed è importantissimo riuscire a trovare una sintonia perché lavorare bene fa sì che venga fuori un ottimo risultato di cui tutti possano essere soddisfatti e contenti. Non è semplice, ma alla fine si è maggiormente ripagati delle fatiche.
La presentatrice Emily Verdecchia, l'attrice Marcella Braga e il regista Michele Salvezza
Michele Salvezza: Quando si è davanti al foglio bianco la storia viene concepita in modo solitario; dopodiché diventa un lavoro di squadra nel quale cerco di mettere contributi personali di tutti quelli che fanno parte della squadra di lavoro, che siano tecnici come il direttore della fotografia Gigi Martinucci che ha messo il suo immenso talento a servizio della mia storia, sia l'attrice Marcella Braga con la sua capacità e la sua sensibilità: recitare senza dialogo è stata una grossa sfida che ha vinto pienamente. 
Che reazione ti aspetti dallo spettatore nel vedere il film?
Alba TorregrossaPer me è molto importante che ognuno possa capire "quello che vuole capire": m'interessa colpire lo spettatore in qualsiasi modo. Essendo una cosa molto personale, anche lo spettatore vede l'opera in un'ottica personale, quindi diventa essenziale che ci siano letture differenti.
Michele Salvezza: Mi piace credere come diceva il maestro Fellini "non bisogna capire, ma sentire con l'abbandono": è una citazione che sposo in pieno perché penso sia sopravvalutato il tentativo di capire, in realtà è molto più importante e necessario cercare di sentire, di entrare in sintonia con quello che si guarda e, nel mio caso, con chi guarda. Giovanni Zambito.

© Riproduzione riservata

Marcella Braga ed Emily Verdecchia fra l'attore austriaco Hans Christian Hass e i giurati Claudio Venneri e Umberto Innocenzi



Emily Verdecchia, Cristiana Badiali (direttore artistico del Festival), Annamaria Savini (presidente de "Il Grillo Parlante") ed Enrico Lanciotti (sindaco di Altidona)





Stasera, sabato 12 luglio, sarà invece la volta di “Manuale” di Alberto Felicetti, “Buon San Valentino” di Cristiano Anania e “Giulietta e Federico” di Mario Orfini. Domenica 13 luglio saranno invece proiettati i due film fuori concorso “Attimi di fuga” di Umberto Innocenzi e “Black stars” di Francesco Castellani. La serata si concluderà con la premiazione finale per il miglior attore, la migliore attrice, il miglior cortometraggio, la miglior fotografia e la migliore regia. I premi saranno assegnati da una giuria di qualità composta da grandi registi e attori. La giuria popolare, composta da 25 persone, decreterà invece “il miglior cortometraggio del pubblico”.

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